VANGELO SECONDO MARCO (14, 55-65)
Giotto 1304 Cappella degli Scrovegni, Padova
L’ARRESTO DI GESU’
55I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. 57Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58«Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». 59Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde. 60Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». 61Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». 62Gesù rispose: «Io lo sono! E vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo». 63Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. 65Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i servi lo schiaffeggiavano.
MEDITIAMO INSIEME
La passione e morte di Gesù è uno dei grandi misteri della fede cristiana. Davanti alle accuse, che interpretavano alcune sue parole come un disprezzo del tempio e del popolo, Gesù rimane in silenzio. Davanti alla domanda del Sommo Sacerdote egli dichiara la sua origine divina. Questa dichiarazione sembra inaccettabile alla fede monoteista degli ebrei. Non chiedono spiegazioni ma accusano Gesù di bestemmia. La violenza e la cattiveria umana esplodono davanti a lui, che porta su di sé le sofferenze di tutto il mondo.