La "Costituzione fondamentale"

Giovedì 1 gennaio 2009 // La "Costituzione fondamentale"

I

Padre Giocondo Pio Lorgna, domenicano appassionato ed ardente, fin dai primi anni del suo sacerdozio, ebbe l'ispirazione di dar vita ad una Congregazione domenicana femminile che incarnasse e perpetuasse lo spirito contemplativo apostolico di S. Domenico, mettendone in risalto il grande amore all'Eucaristia, «fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione».

II

Egli fondò quindi la Congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda che volle aggregata all'Ordine dei Predicatori, perché si nutrisse e vivesse dello spirito di S. Domenico, e che affidò alla protezione della Beata Imelda Lambertini, perché avesse in lei un modello di amore eucaristico.

III

Appartenenti a questa Congregazione istituita per la diffusione dell'amore e del culto a Gesù Eucaristia e per la salvezza delle anime, noi, secondo la volontà di S. Domenico fatta propria dal nostro Fondatore, vivremo ovunque come persone evangeliche che desiderano con ardore la propria e l'altrui salvezza e, seguendo le orme del loro Salvatore, parlano con Dio o di Dio.

IV

La volontà di Padre Giocondo, più volte espressa con le parole: «Amare e far amare Gesù Eucaristia», che per noi sono la traduzione più appropriata del motto domenicano «Contemplata aliis tradere», ci viene manifestata con forza nel suo ultimo augurio: «Corpus Domini maggiormente trasformi figliole angeli viventi, comunicanti vita eucaristica salvezza anime, trionfo Gesù. Benedicendovi, vogliovi forti, serene sempre. Alleluia».

V

Per realizzare in noi la perfezione di questo amore, ci consacriamo totalmente a Dio con la professione religiosa che ci incorpora nella Congregazione e ci mette, in maniera del tutto nuova, alla sequela di Cristo, nella Chiesa.

VI

La forma di vita desiderata per noi dal Fondatore ci impegna ad essere fedeli alle esigenze della vita comune e all'osservanza dei consigli evangelici, fervorose nella celebrazione comunitaria della liturgia eucaristica e delle ore, nell'orazione privata specialmente di adorazione, assidue nello studio, perseveranti nella regolare osservanza.

La nostra vita apostolica deve essere una emanazione della contemplazione, così che il lavoro interiore aiuti e sostenga quello esteriore, perché nell'armonia della regolare osservanza e dell'apostolato è la sorgente della santità per noi e per le anime.

VII

Fedeli allo spirito del Fondatore, abbiamo come compito specifico quello di annunciare dovunque, con la vita, con le parole e con le opere, il mistero eucaristico, tenendo conto delle diverse condizioni di persone, di tempo e di luogo, per suscitare alla fede o perché più profondamente essa compenetri tutta la vita.

Per attuare questa missione ci dedichiamo ad attività di carattere formativo, orientando la nostra azione apostolica specialmente verso i bambini, i fanciulli, i giovani.

VIII

L'eucaristia, segno di unità, vincolo di carità, è la manifestazione massima dell'amore di Cristo e fonte dell'affetto vicendevole; perciò la carità regni nelle comunità e si riveli come il nostro segno distintivo.

IX

La comunione fraterna all'interno della comunità costituisce il nucleo fondamentale della Congregazione: essa si espande nella comunione delle comunità che costituisce la Provincia e nella comunione di tutte le parti che costituisce la Congregazione stessa. Partecipe della tradizione domenicana la nostra Congregazione attua una forma di governo in cui ha una grande importanza la partecipazione organica e moderata di tutte le parti per raggiungere il fine che le è proprio.

X

Il fine della Congregazione e il genere di vita che ne deriva conservano sempre il loro valore. Tuttavia, proprio per essere fedeli ad essi, la Congregazione deve rinnovarsi con coraggio e adattarsi alle nuove circostanze cercando di conoscere e di esaminare ciò che vi è di buono e di utile nelle aspirazioni degli uomini e di inserirlo negli elementi fondamentali della sua vita domenicana eucaristica, che non possono subire un cambiamento sostanziale.

XI

Partecipi della grande tradizione domenicana, amiamo teneramente Maria, nostra regina, dal cui aiuto possiamo tutto sperare, e la invochiamo con il suo rosario, ricordando che il miglior modo per renderle onore consiste nell'imitarla e nel conformarci sempre più al Figlio suo.

XII

Eredi dello spirito di Padre Giocondo e custodi del suo testamento, aumentiamo la volontà profonda di fedeltà ai suoi insegnamenti, da ciascuna di noi amorosamente scrutati e tradotti in impegno di vita.